Come fintech sta cambiando l’industra dei pagamenti

Il contante è al momento la forma più comune di pagamento, ma con l’evoluzione tecnologica e i nuovi approcci del mondo bancario stanno accelerando la crescita dei sistemi digitali. Le previsioni parlano di un aumento dei volumi globali del 10,9% entro il 2020, anno in cui si raggiungeranno i 726 miliardi di transazioni.

Domotica, connessioni mobili always-on, canali di servizi Fintech per gli utenti costituiscono forme sostitutive del classico bancomat o della carta di credito, ad esempio Google Wallet. La somma di tutti questi fattori facilita l’adozione di sistemi digitali per gli acquisti da parte delle persone. Anche la digitalizzazione dei pagamenti B2B impatta positivamente all’interno della supply-chain, grazie ad esempio, alle fatturazioni elettroniche e alle firme digitali, che permettono di velocizzare, monitorare e salvaguardare l’intera filiera del business.

La mole di dati generati dai processi di transazioni sono classificabili come Big Data. Volumi di dati utilizzabili nella business intelligence e negli analytics delle aziende che permetteranno a chi li possiede di progettare nuovi modelli di interazione tra banche, servizi finanziari e clienti.

Oltre alle transazioni digitali, altri fattori alimentano i volumi di Big Data: come la crescente adozione di sistemi di intelligenza artificiale e machine learning.

L’intelligenza artificiale comincia a diventare una realtà tangibile e applicabile nella creazione di nuovi modelli di interazione con utenti e clienti, soprattutto verso quelli più giovani. All’interno degli istituti bancari  aumenta così una consapevolezza del valore della gestione dei dati che spinge la ricerca di figure capaci di interpretare i Big Data.

Le grandi piattaforme digitali stanno da tempo guardando con interesse ad alcuni servizi fino a oggi riservati quasi esclusivamente agli sportelli. Alibaba è già un grande attore finanziario. Amazon ha un servizio di prestiti, rivolto alle imprese che poi venderanno i loro prodotti online. E Facebook ha ottenuto, una licenza che consentirebbe a Mark Zuckerberg di concedere prestiti. Le proteste dei banchieri, però, si sono fatte più forti nelle ultime settimane dopo che il 13 gennaio è entrata in vigore la direttiva europea PSD2 che – tra le altre cose – impone alle banche di mettere a disposizione di terze parti i dati dei clienti. Due gli effetti principali: i servizi di pagamento potranno gestire le transazioni senza passare dal “via libera” degli istituti. E, soprattutto, che queste “terze parti” avranno a disposizione una mole enorme di dati, da sfruttare per offrire e suggerire agli utenti servizi su misura.

Le traduzioni pratiche della Tecnofinanza sono molteplici, ad esempio in Italia il 25% della popolazione compresa tra la maggiore età ed i 74 anni ha utilizzato almeno una volta un servizio FinTech: probabilmente uno dei più comuni come le piattaforme dedicate al mobile payment (PayPal, Satispay o Apple Pay), le applicazioni dedicate alla gestione di carte prepagate (come PostePay o Hype) oppure interfacciandosi con il portale on-line o tramite vere e proprie succursali digitali al proprio istituto bancario.

Passando dall’utente singolo alle utenze di gruppo si sono rivelati particolarmente efficaci i servizi dedicati al Crowdfunding dove imprenditori, inventori, artisti e designer sfruttano la possibilità di pubblicare e pubblicizzare un loro progetto ricevendo in cambio fondi di varie entità da privati che vogliono vedere il progetto realizzato o da aziende che sono interessate a partecipare o sponsorizzare l’idea.

Ovviamente un settore in così rapida crescita ed ancora relativamente poco esplorato è destinato ad attirare diverse Start-up che rappresentano la forma societaria perfetta sia per esplorare le potenzialità di questo mercato che per accoglierne i benefici.

Per quanto riguarda invece imprese già affermate e più ramificate la FinTech rappresenta la possibilità di raggiungere nuovi clienti od aumentare il numero di acquisti degli affezionati tramite app dedicate o nuove modalità di acquisto ed e-commerce.

In questo segmento spiccano nuovi istituti bancari senza succursali fisiche e le carte prepagate che tramite il controllo diretto da App dedicata per mobile o desktop hanno attirato moltissimi nuovi utenti.

Ma App ed e-commerce sono soltanto la faccia “pubblica” della FinTech che grazie a software più raffinati sta iniziando ad impiegare algoritmi sempre più complessi in grado di spacchettare ed analizzare nel dettaglio quantità impressionanti di Big Data nonché ad utilizzare forme sempre più sofisticate di intelligenza artificiale come, ad esempio, i robo-advisor , ovverosia dei complessi sistemi matematici automatizzati capaci di gestire piccoli portafogli finanziari e di fornire consulenza sugli investimenti.

La Blockchain

La blockchain è una struttura dati condivisa e immutabile. È definita come un registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia. Sebbene la sua dimensione sia destinata a crescere nel tempo, è immutabile in quanto, di norma, il suo contenuto una volta scritto non è più né modificabile né eliminabile, a meno di non invalidare l’intera struttura.

Tali tecnologie sono incluse nella più ampia famiglia delle Distributed Ledger, ossia sistemi che si basano su un registro distribuito, che può essere letto e modificato da più nodi di una rete. Non è richiesto che i nodi coinvolti conoscano l’identità reciproca o si fidino l’un l’altro. Difatti, per garantire la coerenza tra le varie copie, l’aggiunta di un nuovo blocco è globalmente regolata da un protocollo condiviso. Una volta autorizzata l’aggiunta del nuovo blocco, ogni nodo aggiorna la propria copia privata: la natura stessa della struttura dati garantisce l’assenza di una sua manipolazione futura. Le caratteristiche che accomunano i sistemi sviluppati con le tecnologie Blockchain e Distributed Ledger sono digitalizzazione dei dati, decentralizzazione, disintermediazione, tracciabilità dei trasferimenti, trasparenza/verificabilità, immutabilità del registro e programmabilità dei trasferimenti.

Grazie a tali caratteristiche, la blockchain è considerata pertanto un’alternativa in termini di sicurezza, affidabilità, trasparenza e costi alle banche dati e ai registri gestiti in maniera centralizzata da autorità riconosciute e regolamentate.

La tecnologia blockchain ha un grande potenziale per trasformare i modelli operativi aziendali nel lungo periodo. La blockchain è più una tecnologia di base, con la potenzialità di poter creare nuove tecnologie e nuove basi per l’economia globale e i sistemi sociali, piuttosto che una tecnologia distruttiva che attacca il tradizionale modello di business.

L’uso della blockchain promette di portare significativi miglioramenti alle catene di fornitura globali, alle transazioni finanziarie, ai beni contabili e ai social network distribuiti. Questa nuova tecnologia può essere integrata in diverse aree e i suoi protocolli facilitano alle aziende l’uso di nuovi metodi per processare e gestire le transazioni digitali.

Alcuni esempi includono: sistemi di pagamento e valute digital che facilitano il crowdsales, implementazione del prediction market e strumenti di governance generici.

La blockchain può essere utilizzata come strumento per certificare la data certa di un documento e il suo non aver subito alcuna variazione. Questa applicazione della catena a blocchi, ottenuta inserendo l’hash dei documenti che si vogliono certificare, è detta notarizzazione. Un esempio di tale utilizzo è la notarizzazione dei movimenti dei camion che trasportano la terra di un cantiere per garantire il rispetto dei vincoli e delle norme ambientali.

Può sopperire il bisogno di un trust service provider, provvede che si verifichino meno capitali legati alle controversie e ha il potenziale di ridurre il rischio sistematico e la frode finanziaria.

Automatizza diversi processi che in precedenza richiedevano molto tempo se eseguiti manualmente, ad esempio l’integrazione di imprese.

La maggior parte delle applicazioni della blockchain includono le criptovalute come: Bitcoin, Blackcoin, Dash e Nxt e piattaforme blockchain come Factom come un registro distribuito, Gems per messaggistica decentralizzata, MaidSafe per applicazioni decentralizzate, Storj e Sia per lo storage distribuito in cloud e Tezos per il voto decentralizzato.

Il nuovo metodo di distribuzione è utilizzabile e disponibile anche nel campo assicurativo come le assicurazioni peer-to-peer, le assicurazioni parametriche e le micro assicurazioni.

Anche le banche sono interessate a questa nuova tecnologia grazie al fatto che velocizzano i sistemi di regolamenti di back office.

Altri campi come l’economia collaborativa e l’IoT possono trarre benefici dalla tecnologia blockchain in quanto coinvolgono molti peer a collaborare anche le applicazioni di voto online.

Può essere utilizzato anche per sviluppare sistemi informativi per medici, aumentandone l’interoperabilità e la sicurezza.

Sono state anche sviluppate diverse blockchain per l’archiviazione di dati, pubblicazione di testi e identificazione delle origini dell’arte digitale.

Banche come la UBS hanno aperto centri di ricerca dedicate alla blockchain per esplorare la varie implicazioni che questa nuova tecnologia può avere nell’ambito dei servizi finanziari e per incrementarne l’efficienza e ridurne i costi.

Un’ulteriore applicazione è stata suggerita per garantire la condivisione dello spettro per le reti wireless.

Revolut e Monzo

Revolut e Monzo sono delle banche digitali Questo nuovo servizio ha rivoluzionato il rapporto banca-cliente, dando molti più vantaggi a quest’ultimo, è il servizio ideale per chi si trasferisce all’estero, poiché semplifica nettamente il processo necessario per l’ottenimento di un conto corrente all’estero. 

I vantaggi di entrambe sono:

  1. Facilità e velocità nell’aprire un conto corrente
  2. Controllo del proprio budget e accesso alla lista delle spese singole
  3. Funzionalità salvadanaio, che permette di arrotondare ogni volta la spesa
  4. Facilità e velocità di chiusura del conto

Tra le differenze ci sono: 

  1. Se volete inviare denaro all’estero, Revolut è l’opzione più economica. Monzo offrono la tariffa Mastercard
  2. Se si vuole guadagnarci qualcosa, Monzo offre interessi con il suo conto corrente
  3. Per i prelievi ATM, con Monzo si possono prelevare gratuitamente soldi da tutti gli ATM in UK. Con Revolut si possono prelevare gratuitamente solo 200£ al mese

La vostra scelta deve essere basata sui vostri bisogni.  

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