Prop Tech – La più grande innovazione nel settore immobiliare durante il COVID

Che cosa significa PropTech

Il termine PropTech, Property and Technology, è cresciuto in modo significativo in termini di volumi di ricerca di Google. Dal 2016 il fenomeno sembra esplodere a livello mondiale, con picchi di popolarità a Singapore, nel Regno Unito, in Svizzera.

Le proptech sono startup ad alto contenuto tecnologico che sfruttano le opportunità offerte dal digital, dall’intelligenza artificiale e dai big data per creare prodotti innovativi o nuovi modelli per conquistare il mercato immobiliare.

La differenza tra le realtà elencate sopra e le proptech è che per le prime la tecnologia è un bell’accessorio, ma la loro attività resta fondamentalmente analogica; per le seconde la tecnologia è la base del business.

Non c’è da stupirsi quindi se Proptech è il concetto alla base della rivoluzione che sta mettendo sottosopra il settore immobiliare in tutto il mondo.

Vendere casa: perché affidarsi a una PropTech?

La vendita di una casa presenta moltissime variabili di cui occorre tenere conto. La sola valutazione dell’immobile, alla base dell’intero processo, si effettua prendendo in considerazione una grandissima quantità di fattori oggettivi, ma che non sono misurabili con esattezza senza ricorrere alle moderne tecnologie.

Un algoritmo di valutazione immobiliare online (come ad esempio quello sviluppato da Homstate) è in grado di incrociare in tempo reale dati sulla domanda, l’offerta, la valutazione di immobili con caratteristiche simili a quello da valutare nella zona di interesse con un margine di errore minimo – e che si raffina ulteriormente nel tempo.

Prima dell’avvento delle proptech, le agenzie tradizionali basavano le proprie valutazioni e decisioni solo su processi analogici e dati dell’esperienza – con un margine di errore anche importante.

Una proptech invece sfrutta processi digitali e prende decisioni supportate da big data e algoritmi in modo da offrire al cliente un servizio più trasparente, più performante e più vantaggioso.

Le proptech inoltre si avvalgono di sistemi di gestione dell’immobile nativi digitali: ciò semplifica l’interazione tra intermediario e cliente, garantendo una certa libertà al primo e un buon livello di controllo al secondo.

Locazione: se la PropTech reinventa anche l’affitto

Le proptech stanno facendo la differenza anche nel ramo delle locazioni, mettendo d’accordo domanda e offerta con una rapidità e una precisione sconosciute fino a pochi anni fa.

AirBnb è l’esempio più eclatante di quanto la nascita di una singola proptech possa cambiare le carte in tavola.

D’altra parte, i dati confermano la crescita della richiesta di locazioni rispetto a quello della vendita di immobili: questo fenomeno è da attribuire al contraccolpo della crisi che ha sconvolto il settore immobiliare nel decennio appena trascorso e al cambiamento di abitudini da parte dei consumatori.

Se prima la casa era infatti un bene su cui investire – in Italia soprattutto il mattone è sempre stato una forma di risparmio – le ultime generazioni tendono a privilegiare l’uso dell’immobile rispetto alla proprietà, quindi la locazione rispetto all’acquisto: Millennials e Generazione Z preferiscono senza dubbio sharing.

Proptech: la tecnologia al servizio del settore immobiliare

Da qualche anno a questa parte il settore immobiliare ha subito un’importante evoluzione dovuta in particolare ad un processo di digitalizzazione e innovazione tecnologica. Questa trasformazione viene spesso indicata con il termine “Proptech”, che deriva appunto dalla fusione tra “property” e “technology”.

Benché siano diverse le definizioni ad esso attribuite nel tempo, quasi tutti gli esperti sono concordi nell’affermare che al concetto di Proptech siano riconducibili tutte le innovazioni tecnologiche sviluppate e implementate nel settore immobiliare, ma non solo. Con il termine Proptech si intende anche l’industria stessa, il settore di business contaminato da questa ondata di innovazione.

Obiettivo di questo nuovo fenomeno è quello di migliorare il settore immobiliare sotto diversi aspetti, ottimizzando i processi e le properties in sé, muovendosi in un ambiente digitale e innovativo, in modo da ottenere una maggiore efficienza.

Secondo quanto riportato dal report “Tecnologie, strumenti e servizi innovativi per il Real Estate” pubblicato dal Proptech Monitor istituito dal Politecnico di Milano, sono tre le principali le aree di interesse del Proptech:

  • lo Smart Real Estate, che facilita l’operatività e la gestione degli asset immobiliari a diverse scale, utilizzando piattaforme e sistemi high-tech,
  • la Shared Economy, che definisce la proprietà rispetto alla sua fase di utilizzo, come ad esempio condividendo una casa o lo spazio di lavoro,
  • il Real Estate Fintech, che comprende attività come brokeraggio, crowdfunding, investimenti e aste.

Oltre a quelle elencate, c’è anche un’altra categoria, generalmente inclusa più nel settore delle costruzioni che in quello immobiliare. Si tratta del Contech, principalmente rivolto alle fasi di progettazione e costruzione degli immobili supportate dall’utilizzo della tecnologia.

Il real estate e la svolta digital

Tradizionalmente, quello immobiliare è sempre stato un settore molto lento ad evolversi e a seguire nuove strade. Gli ultimi quarant’anni, però, hanno segnato una rottura rispetto a tale atteggiamento, principalmente grazie al forte sviluppo tecnologico che ha cambiato quasi tutti i settori dell’economia.

In un primo momento, l’approccio è stato quello di utilizzare computer e sistemi informatici per gestire i dati degli immobili in modo più efficiente. Col passare del tempo, gli utilizzi sono stati sempre più numerosi e diversi fra loro fino ad arrivare, in tempi più recenti, a parlare di piattaforme online di crowdfunding immobiliare e tecnologia blockchain applicata alle operazioni immobiliari. Risulta ormai d’obbligo parlare di “digital real estate”, poiché gran parte delle attività legate al settore vengono oggi svolte online, dalla compravendita agli investimenti finanziari.

Questa rapida evoluzione del settore immobiliare ha destato non poche preoccupazioni in termini di regolamentazione, considerato che fino ad ora il real estate aveva sempre seguito uno schema normativo ben inquadrato. Tutte le nuove realtà che ruotano intorno al concetto di Proptech hanno portato i legislatori a muoversi verso la definizione di nuove leggi adatte ad includere e recepire tali innovazioni. Se però per alcune tecnologie, come ad esempio la blockchain, sono ancora in atto alcune discussioni, per altre esiste già una disciplina dedicata. In Italia le piattaforme di crowdfunding, che consentono la raccolta di capitale e l’investimento in progetti immobiliari, hanno già una loro specifica regolamentazione e possono dunque offrire una maggiore tutela agli investitori.

Homepal, pioniere del Proptech italiano

Grazie a un utilizzo avanzato della tecnologia e dei big data, Homepal mette a disposizione dei suoi utenti privati una serie di soluzioni per gestire in digitale la vendita, l’acquisto o l’affitto di immobili in totale sicurezza, piena consapevolezza e con grande risparmio rispetto ai costi delle agenzie tradizionali.  

Homepal è guidata da un gruppo di manager con importanti esperienze complementari in azienda e nella consulenza: Andrea Lacalamita, Fondatore e Presidente, esperto di marketing e pianificazione strategica, con un passato nel settore bancario in realtà quali Mediolanum e Unicredit; Monica Regazzi, CEO, esperta di finanza e di consulenza strategica di impresa, ex partner BCG – Boston Consulting Group; Fabio Marra, Fondatore e Chief Commercial Officer, esperto di servizio al cliente e CRM nel settore delle telecomunicazioni, in particolare in H3G.

Share Post